sabato 26 febbraio 2011

QUARTA LETTERA A FANNY BRAWNE

27 LUGLIO 1819

Mia dolce Fanciulla,
 spero che tu non mi abbia biasimato troppo perché non ho obbedito alla tua richiesta di una lettera sabato:eravamo in quattro nella nostra cameretta, abbiamo giocato a carte giorno e notte, e non ho avuto un solo attimo di tranquillità per scrivere. Ora Rice e Martin se ne sono andati, ed io sono libero. Brown conferma, con mio dolore, il resoconto che mi dai della tua cattiva salute. Non puoi immaginare come desideri esserti accanto: come vorrei morire per un'ora- perchè che altro c'è a questo mondo? Dico che non puoi capire; non è possibile che tu mi guardi con gli stessi occhi con i quali io guardo te, non può essere. Perdonami se stasera divago un po': ho passato tutto il giorno su un Poema molto astratto, e sono profondamente innamorato di te- due cose che dovrebbero scusarmi. Non c'è voluto molto, credimi, perchè ti impossessassi di me; fin dalla prima settimana che ti conobbi mi dichiarai tuo vassallo; ma bruciai la lettera perchè nel successivo incontro mi parve di esserti antipatico. Se a prima vista tu dovessi mai sentire per un uomo ciò che io sentii per te, sono perduto. Eppure, non litigherei con te, ma mi odierei se ciò accadesse- solo se, come Uomo, non fosse bello come la Donna che sei tu, esploderei. Forse sono troppo impetuoso, immaginami allora inginocchiato, specialmente ora che accenno a un passo della tua lettera che mi ha ferito: parlando del signor Severn, dici "ma devi accontentarti di sapere che io ti ammiravo molto di più del tuo amico". Amore mio, io non posso credere che mai ci sia stato o possa esserci in me qualcosa da ammirare, specialmente fin dove giunge l'occhio- io non posso essere ammirato, non sono una cosa da ammirare. Tu lo sei, io ti amo. Tutto ciò che ti posso porgere è un'estatica ammirazione per la tua Bellezza. Io sono, tra gli uomini, quel chew, tra le donne, sono le brune col  naso camuso e le sopracciglia che si toccano- sono scarti per me, a meno che fra loro non ne trovassi una con un fuoco nel cuore simile a quello che arde nel mio. Tu mi assorbi mio malgrado-tu sola; non sono impaziente di sistemarmi, e tremo all'idea delle preoccupazioni domestiche, eppure per te le affronterei. Ma se ciò dovesse renderti più felice, preferirei morire piuttosto che agire così. Ho due voluttà su cui meditare  nelle mie passeggiate: la tua Bellezza e l'ora della mia morte. Oh se solo potessi possederle entrambe nello stesso momento! Odio il mondo: logora troppo le ali della mia volontà, e vorrei poter suggere dalle tue labbra un dolce veleno che me ne allontanasse. Da nessun'altra lo prenderei. In verità mi stupisco di ritrovarmi così indifferente a qualsiasi altro fascino che non sia il tuo- ricordando i tempi in cui persino un pezzo di nastro era motivo di interesse per me. Quali più tenere parole posso trovare per te dopo queste? Non voglio leggere ciò che ho scritto. Nè voglio qui dire altro, ma in un post scriptum risponderò a tutto ciò che hai menzionato nella tua lettera con tante parole-sono distratto da mille pensieri. Stasera immaginerò che tu sia Venere e pregherò, pregherò, pregherò la tua stella come un Pagano.
Il tuo per sempre, leggiadra Stella
John Keats
Il mio sigillo porta, come una tovaglia di famiglia, l'iniziale di mia madre, F di Fanny, inserita tra le iniziali di mio Padre. Avrai presto mie notizie. I miei rispettosi omaggi a tua Madre. Di' a Margaret che le manderò un'intera scogliera di ottimo croccante e dì a Sam che gli regalerò il mio cavallo baio da caccia.


1 commento:

nonna peonia ha detto...

che romantiche lettere!sublimi parole d'amore!