mercoledì 20 aprile 2011

TURBINI IGNOTI di Enrico Maria Buratti

Percorre a notte il vento
le strade della vita;
e come la romita
canzone del tormento
mi batte il cuore frivolo
la nenia del rimpianto;
amica: non è il pianto
come un perlaceo rivolo?
Escende negli abissi
e sale ai cieli tersi;
a volte il sogno aspersi
con le armonie che scrissi.
Se l'odio qualche volta
in seno mi sfavilla
freme nella pupilla
una risata stolta.
Sorrido.
Perchè piangere
quando la vita duole?
Oh! non le nubi il sole
possono in alto infrangere!
Così nel cuore ignoto
freme di luce un sogno;
batte talvolta il sogno
nel mio cervello vuoto!