lunedì 12 settembre 2011

"LA BOHEME" di G.Guareschi,seconda parte.

Oggi grasso e padre di regolamentare e copioso Albertino, un tempo fui agile come un gazzello e pieno di sentimento. Perchè stupirsi? Anche la stupida zucca un giorno è stata un fiore morbido.
Dovetti stabilirmi in città grazie alla nobiltà d'animo di uno sconosciuto benefattore che, una mattina, mi involò la bicicletta. Non si seppe più niente nè dell'ignoto involatore nè del noto meccanismo: forse il nefando biciclo lo uccise a tradimento e ne celò il corpo in lontani abissi.
In quella occasione il consiglio di famiglia mi comunicò che tutto quello che si poteva fare per me era uno stanziamento di lire 5: ma di biciclette che costassero 5 lire non c'era che la mia in tutto l'emisfero australe. E la mia era stata rubata.
Decisi di stabilirmi in città e mi fu assicurato un assegno giornaliero di 3 lire. In queste condizioni un alloggio a lire 1 e 20 per sera era il massimo che potessi permettermi.
- Bisogna però che vi adattiate - mi spiegò la proprietaria. E io quando ebbi visto di che cosa si trattava accettai.
Ora io vorrei che i miei lettori mi dessero una prova della loro gentilezza d'animo evitandomi di spiegare dettagliatamente a qual uso fosse adibita la piccola stanza attigua alla mia.
Forse un giorno Albertino ( al presente illetterato e seduto sulle mie ginocchia) leggerà queste mie povere note e giudicherà severamente suo padre, ma come posso fare per mantenere in una atmosfera di gaiezza signorile il mio racconto se gli altri sei ospiti della pensione dovevano per forza passare davanti al mio letto allorquando volevano appartarsi nella stanzetta attigua alla mia?
C'erano due vecchie signore gemelle piene di decoro, un rappresentante di turaccioli, un'anziana istitutrice disoccupata, un ometto magro e un cavaliere grasso e maestoso.
Se ero a letto, quando passava qualcuno buttavo la testa sotto le coperte; se stavo seduto al tavolino simulavo grande attenzione ai miei libri.
Una sera la istitutrice mi sorprese in camicia.
- Maleducato! - disse indignata la importante personaggia. E io ancor oggi non capisco come si possa trattare da maleducato un uomo sorpreso in camicia nella sua stanza. Ricordo che protestai fieramente:
- Signora, voi non pretenderete che io vada a letto vestito. Debbo pur spogliarmi.
- C'è modo e modo di spogliarsi - rispose la signora con disprezzo.
Le due vecchie e austere gemelle transitavano per la mia stanza sempre in formazione di difensiva: arrivavano tutt'e due assieme e, mentre l'una proseguiva verso la seconda porta, l'altra attendeva sulla soglia della prima. Credo che fossero armate.

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