lunedì 19 settembre 2011

"LA BOHEME" di G.Guareschi,terza parte.

Gli uomini erano più cordiali. Quello magro salutava garbatamente e il commesso viaggiatore, al ritorno, si fermava a chiacchierare un po' appoggiato alla testiera del letto e mi raccontava dei fatti allegri.
Il cavaliere, molto serio, si limitava a salutarmi con un cenno del capo.
Ma era un'ottima persona.
Una volta il cavaliere arrivò ma trovò che qualcuno - si trattava dell'istitutrice - lo aveva preceduto, e rimase un istante imbarazzato.
Io ero già a letto.
- Permettete che aspetti qui? - mi chiese urbanamente il cavaliere. E io gli dissi di accomodarsi.
Parlammo un po' : aveva delle idee originali sul tempo e sulla stagione e ricordava le temperature massime e minime di almeno un decennio. Poi cominciò a dare segni di decorosa impazienza.
- E' entrata col cane - credetti opportuno spiegare. - Temo che lo debba lavare. La signora si è lamentata stamattina: pare che siano state trovate pulci rosse e la signora giura che di pulci rosse non ce ne sono mai state nella sua pensione.
- La signora è una degna persona - notò il cavaliere gravemente. Poi si alzò e si avviò verso l'uscita. Ma giunto sulla porta si fermò e tornò lentamente verso di me. - A ottant'anni non si può avere la sicurezza che si ha a diciotto - mi spiegò molto cupo. - Fortunatamente - aggiunse - si tratta di cosa di lieve entità e sono certo che troverò in voi comprensione. Siamo uomini e poi come ho detto si tratta di cosa di lieve entità - concluse.
Gli dissi di accomodarsi: nel comodino doveva esserci appunto quello che cercava.
Pochi minuti dopo lo trovai molto risollevato.
- Adesso è tutta un'altra cosa - mi spiegò molto seriamente. - Voi non immaginate come possano influire sullo spirito di un uomo queste cose di piccola entità.
Ma ora io sto divagando: io dovevo arrivare a uno dei più gentili episodi della mia giovinezza e invece mi attardo in particolari sciagurati.

(continua...)

1 commento:

giovanna ha detto...

Sono curiosa di leggere il seguito!