venerdì 17 febbraio 2012

No, non è la gelosia..G.Guareschi,ultima parte


Margherita, sempre tenendo tappato con una mano il microfono, mi appiccicò il ricevitore all’orecchio.
-          Senti? Senti? Non riconosci la tua voce?
Allargai le braccia desolato e Margherita si rimise il ricevitore all’orecchio.
-           La riconosco bene, io, la tua voce! Sono anni che sento!
Vidi che impallidiva.
-          Ah, dunque è così! Per te io sarei dunque “ quella disgraziata”!
-          Margherita, non capisco.
-          Capisco io, che non son o sorda ; lei ti ha domandato perché ieri sera non sei andato all’appuntamento e tu le hai risposto :” Abbi pazienza mia cara, tu sai che quella disgraziata sta poco bene …” Quella disgraziata non posso essere che io.
Vidi che Margherita sbarrava gli occhi.
-          Che viltà – ansimò – Domani sera ti troverai con lei ad ogni costo e cenerete assieme … E vi divertirete! … Lasciar sola una povera disgraziata ammalata per andarsi a divertire in modo scandaloso! Non credevo che saresti arrivato a questa nefandezza, Giovannino!
-          Margherita! – protestai- Tu stai dicendo delle pazzie!
-          Pazzie? Ma se stai ripetendo ancora in questo istante che domani sera vi troverete e cenerete assieme! Senti, sentilo con le tue orecchie!
Scossi il capo.
-          Margherita, ragiona un momento. Come faccio a telefonare dalla casa nuova se adesso sono qui davanti a te?
Margherita scosse le spalle.
-          Quando hai incominciato a parlare eri ancora là!
-          E come faccio a continuare adesso che sono qui?
Margherita parve toccata da questo elementare ragionamento. Ascoltò ancora un poco, poi riappese la cornetta.
-          Ad ogni modo, Giovannino, fai come ti senti di fare. Se ti pare che il tuo comportamento sia onesto, continua. Vai pure a cena con chi vuoi. Però ricordati che a casa c’è una donna che soffre.
Allargai desolatamente le braccia e mi allontanai.
Margherita mi richiamò.
-          Non drammatizziamo, Giovannino: mi rendo conto che la coincidenza di trovarti qui mentre tu telefonavi di là è singolare. Ad ogni modo si vedrà la dimostrazione pratica :se domani sera andrai a cena con l’altra avrò ragione io.
La sera dopo io non misi neppure il naso fuori dalla porta. Finita la cena Margherita ridacchiò:
-          A cosa pensi, Francesco?
Io la guardai sbalordito.
-          Ti dispiace se ti chiamo Francesco come ti chiamava lei, quella di ieri sera?
La guardai ancora più sbalordito.
-          Non ti stupire – sospirò Margherita – Sono capaci di questo e di ben altro gli uomini quando vogliono confondere le idee alle donne … Ad ogni modo mettiamo una pietra sul passato. E stai più attento quando telefoni.




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