martedì 5 febbraio 2013

Da "Illusioni perdute" di Balzac - Gli invitati alla festa di Madame de Bargeton.-terza parte.

Dopo questa coppia, arrivò monsieur de Bartas, di nome Adrien, quello che cantava le arie da basso e aveva immense pretese musicali. L'amor proprio lo aveva inchiodato al solfeggio: aveva iniziato con l'ammirarsi da solo quando cantava, poi si era messo a parlare di musica, e aveva finito con l'occuparsene in maniera esclusiva. L'arte musicale era diventata in lui una sorta di monomania; si animava soltanto parlando di musica, e, nel corso di una serata, pativa le pene dell'inferno finchè qualcuno non lo pregava di cantare. Dopo aver muggito una delle sue arie, incominciava a vivere: si pavoneggiava, si drizzava sui tacchi ricevendo i complimenti, faceva il modesto, ma passava da un gruppo all'altro per raccogliervi elogi; poi, quando tutto era stato detto, tornava alla musica avviando una discussione sulle difficoltà dell'aria che aveva cantato o sulla grandezza del compositore. 
Monsieur de Bartas era accompagnato da Alexandre de Brebian, l'eroe del nero di seppia, il disegnatore che infestava le camere degli amici con produzioni strampalate e rovinava tutti gli album del dipartimento. Ciascuno dei due dava il braccio alla moglie dell'altro. A detta della cronaca scandalistica, lo scambio avveniva su tutti i fronti. Le due signore, Lolotte (Charlotte de Brebian) e Fifine(Josephine de Bartas), entrambe concentrate su un fichu, una guarnizione, l'assortimento di colori eterogenei, erano divorate dal desiderio di sembrare parigine, e non si occupavano delle loro case, dove tutto andava a rotoli. Se le due donne, fasciate come bambole in abiti confezionati in economia, si presentavano con addosso un'esposizione di colori oltraggiosamente bizzarri, i mariti, nella loro qualità di artisti, si permettevano una trascuratezza provinciale che li rendeva strambi a vedersi. Gli abiti stazzonati li facevano assomigliare a quelle comparse che nel teatro popolare rappresentano l'alta società invitata a nozze.



1 commento:

Lorenzo Bosio ha detto...

Umorismo molto sottile..