giovedì 8 marzo 2012

da "Gli ultimi giorni"di Queneau.

Uno dei bambini si mise a piangere. Un vecchio uscì da una delle case e si trascinò verso una panchina fumando una vecchia pipa. Il padrone del caffè aveva finito lettura e sigaretta e sbadigliava al sole. Due massaie si apostrofavano da un capo all'altro della piazza. Uno straccivendolo si mise a cantare. Un gatto corse da una via all'altra, in diagonale. Gli alberi rinverdivano, perchè quella era la stagione. Un cane pisciò contro uno di essi, dopo averlo ben annusato, indi fece visita a un altro. La donna cantava ora Il tempo delle ciliegie. Tuquedenne si sentì sul punto di piangere e si commosse per l'inesistenza delle cose.