lunedì 10 ottobre 2011

"SIMPAMINA" di G.Guareschi. seconda parte.

La spiegazione dell’amico Giuseppe era stata chiara e inequivocabile: “Tu sei stanco, hai la testa confusa, hai sonno, sei triste, non ti frega niente del lavoro e devi lavorare. Perché non  prendi due tavolette di simpamina? Il mondo , dopo dieci minuti, diventa un luogo paradisiaco. Tutto si fa bello, un enorme ottimismo colorisce di rosa la tua vita. Ottimismo, euforia! Tutto si fa chiaro, esatto, facile. Le idee nascono a centinaia alla volta. Tu devi scrivere una novella? Ecco dopo due secondi lo spunto per  la novella. Poi una dopo l’altra, mano a mano che tu scrivi la novella, mille idee nascono e tu, alla fine, se hai avuto l’accortezza di segnare ogni idea, ti trovi un pacco di fogli zeppi di spunti preziosi. La simpamina è miracolosa. “
Dovevo appunto fare una novellina : mi sono precipitato a casa, ho ingoiato due tavolette di simpamina e, seduto davanti alla macchina per scrivere, ho atteso, secondo le istruzioni, un quarto d’ora.
Ed ecco il miracolo: tutto rosa, tutto chiaro, idee che nascono una dopo l’altra, spunti impensati. Euforia, smania di lavorare.
Ho lavorato fino alle quattro del mattino.
Poi, la sera dopo, altre due tavolette di simpamina e altre sei ore di lavoro intenso, entusiasmante, altra fioritura meravigliosa di idee.
La sera seguente, altre due tavolette di simpamina. Miracoloso ! Una continuità stupenda.
Per sei sere io ho lavorato così, fino alle quattro del mattino, in uno stato di grazia.
E oggi, domenica, facendo il bilancio consuntivo, mi sono trovato sul tavolo trentasei grandi fogli pieni di idee. Spunto per 25 novelle, per sette commedie in tre atti, spunto per otto film uno dei quali a colori, per sedici articoli di varietà, spunto per un nuovo tipo di carro armato, per una nuovissima serratura di sicurezza, per un nuovo sistema monetario funzionale, per una bicicletta, per tre romanzi, per quattordici racconti avventurosi.
Ho buttato dalla finestra il tubetto della simpamina e, piazzatomi davanti alla macchina per scrivere, con la testolina fra le mani, ho cercato disperatamente, per conto mio, lo spunto per la novellina che io dovevo consegnare martedì scorso e che per sei notti consecutive ho invano cercato di scrivere.
Dalla stessa finestra ho buttato anche i trentasei fogli di appunti e ho detto alla dolce signore che inventò Albertino : - Mah!...


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