martedì 25 gennaio 2011

UN VECCHIO PROMEMORIA...

Ho trovato, tra carte e documenti ingialliti, il promemoria che veniva consegnato ai militari della polizia stradale...credo che, applicato a ogni tipo di lavoro, possa essere ricca fonte di consigli di perfetta educazione...
  • il pubblico pensa e giudica con la propria testa: nessuno in regime di democrazia può pensare di operare utilmente mantenendo una posizione di contrasti con la pubblica opinione;
  • l'Amministrazione dello Stato e la Polizia non sono ben conosciute dal pubblico: sta a te farle conoscere nel modo migliore;
  • verso l'una e l'altra l'atteggiamento del pubblico, per remote ragioni storiche, per mancanza di conoscenza, per fallaci impressioni di partenza, non è sempre favorevole: dipende da te spostarlo su posizioni migliori;
  • gli elementi esteriori hanno un'importanza fondamentale nella valutazione della  Polizia e dell'Amministrazione;
  • la Amministrazione e la Polizia non sono al di sopra dei cittadini, ma al servizio di questi;
  • sappi attirare la simpatia sul tuo operato e la Amministrazione a cui appartieni: fai bene ( e fallo sapere, naturalmente nel modo più discreto) quello che il servizio legalmente ti consente;
  • effettua il contratto coercitivo assicurando, anzitutto, il rispetto della personalità dell'utente: sii urbano e cortese, ma fermo; ricorda, inoltre, che il contravventore è un cittadino e che, con l'infrazione, non ti ha personalmente colpito od offeso;
  • non contestare un'infrazione se non ne sei assolutamente sicuro: fornisci sempre i chiarimenti necessari, ma non entrare in discussione. Sii cortese ma senza familiarità, sii fermo, ma senza durezza;
  • formula gli avvertimenti del caso, ma risparmia le paternali;
  • non essere fiscale, non cercare ad ogni costo l'infrazione, non essere inutilmente sottile, ma se l'infrazione c'è e ne sei sicuro non transigere; la decisione definitiva non spetta a te, ma al tuo Comando e, poi, al Giudice;
  • niente pietismi e niente contravvenzioni di comodo: ricordati che tali scorrettezze non sono utili e non vengono favorevolmente valutate;
  • moltiplica i contatti non coercitivi, cioè assistenziali, nei confronti dell'utente: sii sempre in grado di soddisfare le sue legittime richieste; nel farlo, rammenta che non concedi lavori, ma fai il tuo dovere;
  • rammenta che la tua sola presenza sulla strada è contatto col pubblico; fai che questo sia sempre favorevole per il  modo con cui, da fermo o in movimento, svolgi il tuo servizio. Ricorda che moltissimi giudicheranno da ciò tutta la tua Amministrazione;
  • il tuo comportamento sia tale da rendere il cittadino orgoglioso della Polizia del suo paese;
  • fai in modo che il cittadino senta di essere tutelato e protetto, non spiato o angariato;
  • non solo dal tuo operato, ma anche dal tuo tavolo e dalla tua caserma il cittadino giudica l'efficienza della tua Amministrazione;
  • rispetta e, nel contempo, sappi valutare la personalità dell'utente. Sappilo capire, sappi afferrare quello che ne può determinare la reazione: fai il possibile per non provocarla;
  • valuta nel contravventore la sua cultura specifica, il suo senso del traffico: ricordati che puoi, senza offendere la sua personalità o sensibilità, educarlo; valuta l'infrazione ponendoti al suo posto;
  • nella tua azione sappi sempre dosare cortesia e fermezza, buon senso ed energia, nella misura in che la persona con cui entri in contatto richiede;
  • vivi nell'ambiente, abbilo amico, ma non essere legato; sii sempre in grado di fare, in coscienza, sempre e soltanto il tuo dovere;
  • non perdere l'occasione per porre nel giusto risalto l'opera del tuo reparto e dell'Amministrazione;
  • ricorda infine che, in ogni momento, tu sei al servizio della Patria e della Legge.
NON CREDETE CHE, CON LE DOVUTE MODIFICHE, SE QUESTE REGOLE FOSSERO APPLICATE IN OGNI LAVORO, IN OGNI RUOLO, IN OGNI LIVELLO, IN OGNI RAPPORTO...IL MONDO SAREBBE UN POSTO MIGLIORE?!

lunedì 24 gennaio 2011

TRADUZIONE DE L'AQUOIBONISTE

La parola AQUOIBONISTE di per sé non è traducibile, ma si deduce dal resto del testo...
"E' un aquoiboniste
un creatore di piaceri tristi
che dice sempre a che serve
a che serve?
Un aquoiboniste
un modesto chitarrista
che è sempre stonato
a che serve?!
E' un aquoiboniste
un creatore di piaceri tristi
che dice sempre a che serve
a che serve?
Un aquoiboniste
un po' troppo idealista
che ripete in tutte le tonalità
a che serve?
E' un aquoiboniste
un creatore di piaceri tristi
che ripete sempre a che serve
a che serve?
Se ne frega di tutto
e continua a dire
io sono ben disposto
ma a che serve?
E' un aquoiboniste
un creatore di tristi piaceri
che ripete sempre a che serve
a che serve?
Un aquoiboniste
che non ha bisogno di un oculista
per vedere lo schifo del mondo
a che serve?
E' un aquoiboniste
un creatore di tristi piaceri
che ripete sempre a che serve
a che serve?
Un aquoiboniste
che mi dice, con lo sguardo triste,
ti amo, gli altri
sono tutti degli idioti!"

Le storie di Martine,ultima parte

"-Regarde ces terriers! Et il y a meme des mures! Tu vas te régaler. C'est l'endroit revé, s'émmerveille Martine.
Martine a déposé Pinpin sur une souche. Elle lui fait ses derniers reccomandations:
- Surtout, sois prudent, Pinpin. Ne t'aventure plus dans la foret. E'vite le grand-duc et le faucon, méfie toi de l'épervier, de la fouine et du putois et aussi du renard! Je reviendrai te voir, c'est promis!
Le soir tombe, Martine doit reprendre le chemin de la maison. Pinpin immobile, la regarde s'éloigner.
En dépassant Martine à l'orée du bois, à la lisiére des champs, Julien lui a fait promettre de rentrer au plus vite à la maison, avant la tombée de la nuit.
Quelques mois plus tard, un matin de décembre, Martine reprend le chemin de la garenne. La nature frisonne sous son manteau de givre. Les bucherons ont allumé un brasero et plaisantent autour du feu.
Martine porsouit son chemin. Les feuilles gelées craquent sous ses pas.
-Pinpin! Pinpin! appelle Martine. Effrayée par ses cris une ribambelle de lapins se disperse dans la garenne. Martine a cru entrevoir un petit bout d'oreille bleu entre les hautes herbes.
- Il aurait quand meme pu me dire bonjour! pense Martine un peu déçue. Et puis tant pis! Je ne vais pas pleurer pour un petit lapin de rien du tout!"


FIN

venerdì 21 gennaio 2011

Le storie di Martine,quarta parte

"Martine et Pinpin observent attentivement une petite flamme rousse: un écureuil, queue troussée. empanachée, grignote un cone. Soudain, l'animal lasche sa pomme de pin et disparait dans les cimes. Dans le coupe-feu, un groupe de chasseurs progresse. Sans perdre un instant, Martine s'enfuit dans la direction opposée. Essouflée,elle débouche dans une clairière où s'ébattent biches et cerfs.. C'est la saison des amours. Le grand cerf aux bois puissants, renversant la tete en arrière, brame aux quatre vents. Autour de lui, les biches frissonnent.
-Sauvez-vous! Sauvez-vous! Les chasseurs arrivent! crie Martine.
En un clin d'oeil la harde se disperse et s'évanouit dans la nature!
-Décidément, la foret est un endroit bien dangereux pour un petit lapin comme toi, observe Martine, qui commence à désespérer de trouver le lieu idéal.
Soudain, un ronronnement lointain lui fait tourner la tete. C'est Julien le bucheron qui travaille sur la zone d'abattage.
-Si nous allions lui demander conseil?propose Martine. Il connait bien la foret, il pourrait nous indiquer un endroit propice. Allons-y!
-Tiens, mais c'est mon amie Martine! Que fais-tu donc ici? demande Julien. Je dois te gronder! Ce n'est pas prudent de te balader ainsi toute seule.
-Je cherche un coin sans danger pour y relachere mon ami Pinpin, dit Martine qui lui raconte toute l'histoire.
-Je connais un bon endroit, à la corne du bois, dit Julien après réflexion. Grimpe sur le tracteur si tu n'as pas peur. Ma journée est presque terminée , je t'y déposerai en rentrant au village.
En chemin, Julien explique à Martine:
-C'est qu'il faut à ton lapin, c'est une garenne, où il pourra retrouver d'autres lapins."

Alla prossima, per l'ultima puntata, piccola Cecilia!

mercoledì 19 gennaio 2011

Le storie di Martine,terza parte

"Le geai,ce braillard,qui voit tout, entend tout, aperçoit Martine le premier.
-J'ai vu un chasseur! il a l'air féroce: il a déjà capturè un lapin! clame-t-il à qui veut l'entendre.
La foret tout entière s'immobilise:
-Cachons-nous! dit le renard.
-Fuyons! dit la biche.
-Mais non, ce n'est pas un chasseur, rassure le rouge-gorge. C'est Martine! Je la connais bien! Elle m'offre toujours de délicieux vers de terre, au printemps, lorsqu'elle beche le jardin.
-C'est vrai, renchérit la mésange. L'hiver, elle nourrit les animaux, avec du lard et des graines.
Le tintamarre se calme peu à peu.
- Fausse alerte! jacasse le geai. C'est une amie, n'ayez crainte!
-Suivons le ruisseau, propose Martine. De cette façon, nous ne risquons pas de nous ègager. Attention, ça glisse!
Regarde, Pinpin! dit Martine au comble de l'excitation. Des empreintes de blaireau: on raconte qu'une nuit un blaireau est descendu au village pour piller toutes les vignes et se gaver de raisins! Avec sa truffe noire et son gros derrière, le père Martin l'avait pris pour un ours! Il a eu très peur. Et là, ces traces dans la vase, je les reconnais; Grand-père m'a montré les memes dans le poullailler l'année dernière; c'est une belette. Elle profite de la nuit pour égorger les poulets! Ne restons pas ici, c'est un amimal dangereux pour les petits lapins!
-Quand je songe aux dangers que tu aurais courus si je t'avais laissé ici, j'en ai froid dans le dos!
E'loignons-nous vite, et sourtout, ne te retourne pas: un chat sauvage nous observe!
-Peut-etre pourrions-nous nous arreter ici, propose Martine.
A peine a-t-elle prononcé ces mots qu'une harde de sangliers surgit de la souille en poussant des grognements. Martine et Pinpin se précipitent vers le tronc d'arbre qui enjambe la rivière.
- Avance, Pinpin! Plus vite! Ils ne suivront pas ici!
- Ouf,nous voici de l'autre coté.
- Eh bien, je ne pensais pas qu'il serait si difficile de te relacher dans la nature, soupire Martine un peu découragée."


Alla prossima puntata!

martedì 18 gennaio 2011

WITTGENSTEIN

"C'era una volta un giovane che sognava di ridurre il mondo alla pura logica e siccome era un giovane molto intelligente lui ci riuscì davvero. Quando finì il suo lavoro si trasse indietro e l'ammiro':  era bellissimo, un mondo purgato dall'imperfezione e dalle incertezze. Infiniti acri di ghiaccio brillante estesi all'orizzonte...Così, il giovane intelligente, guardò il mondo creato da lui e decise di esplorarlo...Mosse un  passo avanti e cadde riverso sulla schiena: vedi, aveva dimenticato l'attrito! Il ghiaccio era liscio, uniforme e immacolato, ma non vi si poteva camminare. Il giovane intelligente si sedette e versò lacrime amare, ma come diventò un uomo saggio capì che rudezza e ambiguità non sono imperfezioni, sono ciò che fa girare il mondo.
Voleva correre e danzare e le parole e le cose sparse sul suolo erano tutte rovinate, appannate e ambigue.
Il vecchio saggio vide che quello era il modo di essere delle cose, ma rimaneva in lui un che di nostalgico per il ghiaccio, dove tutto era assoluto e radioso e inflessibile... Anche se cominciava a piacergli l'idea del suolo ruvido,non gli era possibile viverci, così si trovava abbandonato tra terra e ghiaccio..in alcun luogo a casa.
Questa la causa di tutta la sua pena."

Dal film LUDWING WITTGENSTEIN di DEREK JARMAN.

lunedì 17 gennaio 2011

Le storie di Martine,seconda parte

"David et Sophie,  les petits voisins de Martine,veillent tous les jours au ravitaillement de Pinpin: pissenlits, cosses de pois, épluchures de pommes...
- C'est curieux, le bout de son oreille est bleu, remarque Sophie. Tu aurais du l'appeler Bleuet!
- Pinpin me parait bien trist aujourd'hui, observe David.
- C'est vrai, acquiesce Martine. Je commence à m'inquiéter: depuis quelques jours, il a perdu l'appétit, il a le poil terne, ne se lave plus et ne veut plus jouer!
- Je crois qu'il a besoin de grand air, remarque Sophie.
- Ce n'est pas un lapin domestique, c'est un lapin de garenne, renchérit David, il ne supporte pas la captivitè. Il faudrait lui rendre la liberté.
- Je sais, dit Martine, mais je ne peux pas le relacher n'importe où! Grand-père m'a souvent rappelé que quand on s'occupe d'un animal on en devient responsable!
Après le déjeuner, Martine prend résolument la direction de la foret.
A la lisière du bois, un remue-ménage attire son attention:
- Regarde Pinpin! C'est la ronde des mésanges! Chaque année, à cette époque, elles se réunissent en bandes: mésanges charbonnières, mésanges bleues, mésanges nonnettes, mésanges huppées..meme le roitelets participent à la ronde!
Ensemble ils ratissent les taillis et se gavent de petits insectes! N'est-ce pas merveilleux? Comme tu  vas te plaire ici! Tu vois la vieille barrière au bout du sentier? C'est là que commence la foret!"

Ecco la seconda parte dell'avventura di Martine e del suo piccolo amico Pinpin!

sabato 15 gennaio 2011

Le storie di Martine,prima parte

Carissimi, fin da quando ero piccolina seguivo le storie di Martine, i cui libri mi venivano regalati da una cugina francese..Amavo moltissimo quelle storie e le conservo ancora..vorrei condividerle con voi, magari a puntate, come usava nei tempi andati..cominciamo senz'altro.


MARTINE DANS LA FORET, prima parte:
Aujourd'hui, la moisson se termine. Martine aide le fermier à engrager la paille. Elle s'assied un instant pour se reposer lorsqu'un petit nez rose, frémissant, attire son attention. C'est un minuscule lapin de garenne, paralysé par la peur. Seule sa tete dépasse de la botte de paille qui l'emprisonne.
- Pauvre petit lapin, dit Martine en le libérant.
C'est vraiment un miracle! Comment as-tu peu échapper aux couteaux de la machine? N'aie plus peur maintenant,je t'emmène à la maison. Je t'appellerai Pinpin.
-Comme il est mignon, dit maman. Mais,j'y pense, il doit avoir faim!
-Je vais chercher un biberon, suggère Martine. Celui de ma poupée fera surement l'affaire.
Pinpin grandit rapidement. Martine s'amuse follement avec son nouvel ami. Pinpin ne la quitte plus!




DEDICATO ALLA PICCOLA CECILIA, sicura che la sua mamma le racconterà questa storia!
alla prossima!