lunedì 26 settembre 2011

"LA BOHEME" di G.Guareschi,quarta parte.

L'istitutrice trovò qualcuno da educare e una sera, mentre io leggevo tranquillo nel mio letto, la porta si spalancò e apparve una giovinetta.
 Quando mi vide, rimase con gli occhi sbarrati, sulla porta, poi arrossì notevolmentee balbettò:
- Scusate...Ho capito male: mi avevano detto che qui...
- Non avete sbagliato - risposi. - Non è proprio qui, ma là.
La giovinetta scosse il capo: - E' una cosa orribile! - esclamò.
Accesi una "popolare" e buttai verso il soffitto una boccata di fumo.
- E' la vita - risposi dopo una pausa studiata.
La giovinetta mi guardò a lungo con i suoi grandi occhi.
- E voi non fate niente, non pensate niente per migliorare la vostra posizione? - mi domandò con apprensione.
Sorrisi.
- Vae victis! - dissi. - Io niente posso fare perchè la gente passa davanti al mio letto, mentre io dormo, e calpesta i miei sogni.
 La giovinetta scoppiò in singhiozzi e si lasciò  cadere sulla sedia a pie' del letto.
- Non compiangetemi - dissi amaro. - Non compiangete il viandante stanco che si accascia lungo il ciglio del fosso. Non compiangetelo: dimenticatelo. E' un fagottello di delusioni in mezzo all'erba impolverata. Domani sarà polvere anch'esso.
La giovinetta si alzò e si asciugò le lagrime.
- La poesia è un fiore che sboccia nelle zolle più impensate - sospirò. - Buona notte, signore.

In seguito ci volemmo bene e fu il mio primo amore. E una sera mi confessò che, quella volta, non mi aveva compianto. Singhiozzava per cose sue personali.
- Cose gravi? - domandai come uno stupido.
- No, cose di piccola entità - rispose arrossendo. -Mi piaceva sentire la tua voce e ti ho ascoltato troppo.
 Proprio così. se una donna ti ama, tu parli e invece canti. Le parole son la  musica dell'amore e il primo amore non si scorda mai.
 Il che è bello e istruttivo.


domenica 25 settembre 2011

MY LITTLE PARIS...la Parigi Segreta delle Parigine, ed.L'Airone.

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sabato 24 settembre 2011

XXXII LETTERA A FANNY BRAWNE

Mia diletta Fanciulla,
 dato che ho degli amici con me, suppongo che non ti vedrò prima di domani. Sto molto meglio oggi - infatti posso lagnarmi soltanto della mancanza di forze e di una lieve oppressione al Petto. Oggi ho invidiato la tua passeggiata con Sam; ma non lo farò più, perchè l'invidia potrebbe stancarmi molto. Ora ti immagino seduta, col tuo nuovo abito nero che tanto mi piace, e se fossi un po' meno egoista e più entusiasta ti sorprenderei correndo a bussare alla porta. Temo di essere troppo prudente per fare l'Amante morente. Eppure vi è una grande differenza tra il morire in un impeto di passione come Romeo, e il morire come una rana per il gelo.
 Oggi non avevo nulla di speciale da dirti, ma poichè non voglio che vi siano interruzioni nella nostra corrispondenza ( che in futuro intendo proporre a Murray) scrivo qualcosa. Dio ti benedica, mio dolce Amore! La malattia è un lungo sentiero, ma alla sua fine vedo te, e affretterò il mio passo quanto più possibile.
J.K.


lunedì 19 settembre 2011

"LA BOHEME" di G.Guareschi,terza parte.

Gli uomini erano più cordiali. Quello magro salutava garbatamente e il commesso viaggiatore, al ritorno, si fermava a chiacchierare un po' appoggiato alla testiera del letto e mi raccontava dei fatti allegri.
Il cavaliere, molto serio, si limitava a salutarmi con un cenno del capo.
Ma era un'ottima persona.
Una volta il cavaliere arrivò ma trovò che qualcuno - si trattava dell'istitutrice - lo aveva preceduto, e rimase un istante imbarazzato.
Io ero già a letto.
- Permettete che aspetti qui? - mi chiese urbanamente il cavaliere. E io gli dissi di accomodarsi.
Parlammo un po' : aveva delle idee originali sul tempo e sulla stagione e ricordava le temperature massime e minime di almeno un decennio. Poi cominciò a dare segni di decorosa impazienza.
- E' entrata col cane - credetti opportuno spiegare. - Temo che lo debba lavare. La signora si è lamentata stamattina: pare che siano state trovate pulci rosse e la signora giura che di pulci rosse non ce ne sono mai state nella sua pensione.
- La signora è una degna persona - notò il cavaliere gravemente. Poi si alzò e si avviò verso l'uscita. Ma giunto sulla porta si fermò e tornò lentamente verso di me. - A ottant'anni non si può avere la sicurezza che si ha a diciotto - mi spiegò molto cupo. - Fortunatamente - aggiunse - si tratta di cosa di lieve entità e sono certo che troverò in voi comprensione. Siamo uomini e poi come ho detto si tratta di cosa di lieve entità - concluse.
Gli dissi di accomodarsi: nel comodino doveva esserci appunto quello che cercava.
Pochi minuti dopo lo trovai molto risollevato.
- Adesso è tutta un'altra cosa - mi spiegò molto seriamente. - Voi non immaginate come possano influire sullo spirito di un uomo queste cose di piccola entità.
Ma ora io sto divagando: io dovevo arrivare a uno dei più gentili episodi della mia giovinezza e invece mi attardo in particolari sciagurati.

(continua...)

domenica 18 settembre 2011

MY LITTLE PARIS...la Parigi Segreta delle Parigine, ed.L'Airone.

ISTRUZIONI PER IL PROPRIO AGENTE IMMOBILIARE
  • AVERE CASA DI FRONTE ALL'OPERA: per disporre di un palco di prim'ordine.
  • STARE SOPRA A UNA CASERMA DEI POMPIERI: perchè la domenica fanno le esercitazioni in cortile.
  • ABITARE SOPRA LA PATISSERIE DES REVES: per fare scorta di dolcezze a ogni ora.



sabato 17 settembre 2011

XXXI LETTERA A FANNY BRAWNE

Mia carissima Fanciulla,
 dall'ultima parte del mio biglietto devi avere visto quanto mi abbia fatto piacere che tu sia rimasta a casa, e così potresti forse immaginare come io non sia rimasto indifferente al fatto che tu sia andata in città, non avrò pace stanotte se non ti dirò che avresti torto a pensarlo. Benchè sia contento dell'una cosa, non sono scontento dell'altra. Come oso scrivere in questo modo di ciò che mi piace o mi dispiace? Lo farò finchè sarò infermo, malgrado te. Buonanotte, Amore!
J.K.


lunedì 12 settembre 2011

"LA BOHEME" di G.Guareschi,seconda parte.

Oggi grasso e padre di regolamentare e copioso Albertino, un tempo fui agile come un gazzello e pieno di sentimento. Perchè stupirsi? Anche la stupida zucca un giorno è stata un fiore morbido.
Dovetti stabilirmi in città grazie alla nobiltà d'animo di uno sconosciuto benefattore che, una mattina, mi involò la bicicletta. Non si seppe più niente nè dell'ignoto involatore nè del noto meccanismo: forse il nefando biciclo lo uccise a tradimento e ne celò il corpo in lontani abissi.
In quella occasione il consiglio di famiglia mi comunicò che tutto quello che si poteva fare per me era uno stanziamento di lire 5: ma di biciclette che costassero 5 lire non c'era che la mia in tutto l'emisfero australe. E la mia era stata rubata.
Decisi di stabilirmi in città e mi fu assicurato un assegno giornaliero di 3 lire. In queste condizioni un alloggio a lire 1 e 20 per sera era il massimo che potessi permettermi.
- Bisogna però che vi adattiate - mi spiegò la proprietaria. E io quando ebbi visto di che cosa si trattava accettai.
Ora io vorrei che i miei lettori mi dessero una prova della loro gentilezza d'animo evitandomi di spiegare dettagliatamente a qual uso fosse adibita la piccola stanza attigua alla mia.
Forse un giorno Albertino ( al presente illetterato e seduto sulle mie ginocchia) leggerà queste mie povere note e giudicherà severamente suo padre, ma come posso fare per mantenere in una atmosfera di gaiezza signorile il mio racconto se gli altri sei ospiti della pensione dovevano per forza passare davanti al mio letto allorquando volevano appartarsi nella stanzetta attigua alla mia?
C'erano due vecchie signore gemelle piene di decoro, un rappresentante di turaccioli, un'anziana istitutrice disoccupata, un ometto magro e un cavaliere grasso e maestoso.
Se ero a letto, quando passava qualcuno buttavo la testa sotto le coperte; se stavo seduto al tavolino simulavo grande attenzione ai miei libri.
Una sera la istitutrice mi sorprese in camicia.
- Maleducato! - disse indignata la importante personaggia. E io ancor oggi non capisco come si possa trattare da maleducato un uomo sorpreso in camicia nella sua stanza. Ricordo che protestai fieramente:
- Signora, voi non pretenderete che io vada a letto vestito. Debbo pur spogliarmi.
- C'è modo e modo di spogliarsi - rispose la signora con disprezzo.
Le due vecchie e austere gemelle transitavano per la mia stanza sempre in formazione di difensiva: arrivavano tutt'e due assieme e, mentre l'una proseguiva verso la seconda porta, l'altra attendeva sulla soglia della prima. Credo che fossero armate.

domenica 11 settembre 2011

MY LITTLE PARIS...la Parigi Segreta delle Parigine, ed.L'Airone.

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sabato 10 settembre 2011

XXX LETTERA A FANNY BRAWNE

Mia diletta Fanny,
 anche se ti vedrò tra breve non so trattenermi dal mandarti poche righe. Dici che ieri non ti ho dato un dettagliato resoconto sulla mia salute. Oggi ho smesso di prendere la medicina per abbassare la febbre e trovo che posso farne benissimo a meno, indizio assai positivo, perchè significa che non c'è più alcuna infiammazione. Dici che potrei essere stanco alla sera: è l'ora migliore per me; sono al mio meglio verso le otto. Oggi ho ricevuto un biglietto dal signor Procter. Dice che non può venire a trovarmi con questo tempo, temendo un'infiammazione al Petto. Il nostro clima è dunque così orribile? O coloro che ci vivono sono così trascurati? Tu sei una di loro. Mia cara fanciulla, non c'è da scherzare: non esporti al freddo. Il Tordo è di nuovo qui - è un lusso che non posso permettermi - mi farà pagare un conto salato per la musica - tra l'altro dovrebbe sapere che mi servo da Clementi. Come puoi sopportare una così lunga prigionia a Hampstead? Me lo ricorderò sempre con tutto il gusto che proverebbe uno che tende a monopolizzare. Potrei costruirti un Altare per questo. 
Il tuo affezionato
J.K.


giovedì 8 settembre 2011

"LA BOHEME" di G.Guareschi,prima parte.

Stamane mi sono ritrovato solo, nel letto: dal pomeriggio di ieri Albertino e la sua gentile fabbricatrice mi hanno abbandonato. Sono rimasto a poltrire tra le lenzuola e ho fatto delle importanti osservazioni. Oggi, davanti al mio letto, passano soltanto i sogni di famiglia, ma un tempo passava un sacco di gente: donne, uomini e perfino un cavaliere. E un giorno passò anche l'amore.
 Io ero giovane allora e il mio corpo era snello e i miei occhi vedevano un passero quasi mezzo miglio più lontano della Piccola Vedetta Lombarda che a quei tempi era il campione nazionale di avvistamento passeri.
 Eppure sentivo la mancanza di qualcosa.
 Rinuncio alla descrizione della mia bicicletta: non importa se egregi narratori d'oggi usano con disinvoltura termini licenziosi. Io non posso andare a pescare le più oscene sconcezze del linguaggio delle bettole e dei lupanari per descrivere quella sciagurata macchina. Dirò quindi soltanto che io possedevo un arnese a due ruote, dimenandomi sul quale riuscivo a percorrere quasi in bicicletta i quindici chilometri che separavano la mia casa dalla città.
 E confesserò che, d'estate o d'inverno, quando la sera ritornavo a casa, mi toglievo i calzoni per non danneggiarli. Erano i miei unici calzoni.
 Ecco quello che mi mancava: un po' di danaro. Niente dà un senso di vuoto nell'anima di un giovane come il portafogli perennemente deserto.
 Questo serva a spiegare come io, quando mi venne offerta la "stanza rosa" a una lira e venti centesimi di pigione per sera, accettassi, nonostante tutto."
(continua...)

domenica 4 settembre 2011

MY LITTLE PARIS...la Parigi Segreta delle Parigine, ed.L'Airone.

Distribuiti in tutti i quartieri della città una cinquantina di orti sono a disposizione per piantare cavoli e coltivare rose tutto l'anno. E' sufficiente contattare una delle associazioni responsabili del giardino comune da voi scelto per diventare membri della congrega. Potete inoltre partecipare agli eventi organizzati da ciascun orto: pranzi di gruppo, cafè-jardins, picnic...


sabato 3 settembre 2011

XXIX LETTERA A FANNY BRAWNE

Mia diletta Fanny,
 la scorsa notte ho dormito bene e questo non mi fa sentire certo peggio stamani. Se non mi inganno, giorno dopo giorno, mi sento il Petto sempre più libero. Più un corridore si approssima alla meta, più cresce la sua ansia: così io, indugiando ai confini della salute, sento aumentare la mia impazienza. Forse  a causa tua ho immaginato la mia malattia più seria di quel che è: com'era spaventosa l'idea di scivolare in una fossa invece che nelle tue braccia - la differenza è un amore meraviglioso. La morte deve venire alla fine; l'Uomo deve morire, come dice Shallow; ma prima che il mio destino si compia mi piacerebbe provare quali altri piaceri può donare una creatura dolce come te oltre a quelli che mi hai donato. Concedimi ancora qualche anno di vita e non morirò senza essere ricordato. Abbi cura di te, cara, così che in Estate staremo bene entrambi. Scrivere non mi stanca affatto. dovendo solo mettere una o due righe qui e là, un Compito che annoierebbe una persona forte di anima e di corpo, ma che si conviene a me che non posso fare di più.
Il tuo affezionato
J.K.